Parte 5

Da dietro l'angolo della parete modulare spunta fuori jhon con il suo testone pelato e tondo.
"Allora mark. A che punto stai con il controllo dei dati per la arlama-tech? e per quel tuo software?"
"Ah. Jhon. Mi vuoi ammazzare?!? A momenti mi prende un colpo."
"Hey hey. Che cosa hai? Sono il tuo vicino..."mentre stava dicendo: vicino. Ha compiuto un movimento con le mani per emulare le virgolette.
"e sono passate tre ore da quando sono qui. Ho bisogno di una pausa...vieni fino all'area ricreativa?"
"Si ti raggiungo subito...finisco di inserire gli ultimi dati..."
Quel jhon è una pezza al culo. Da quando mi hanno trasferito in questa zona è stato il primo a cercare di legare bottone. Jhon è abbastanza robusto, anche se io direi obeso, ma si offende se glielo fai notare. La testa è rotonda e i capelli al centro si sono diradati facendolo apparire più vecchio della sua età. Ha 43 anni e si comporta da "amicone" con tutti, non è che la cosa mi dia fastidio, ma in alcuni momenti è veramente pesante. Al di fuori di questo lavoro non lo conosco, non siamo mai usciti insieme e non so se ha una famiglia. A volte ho come l'impressione che voglia starmi vicino solo perché sono il nuovo arrivato e mi sono fatto notare con il nuovo software.
Lo raggiungo nella zona ricreativa. Una altro piccolo spazio diviso con delle pareti modulari, al contrario del mio spazio sembra più grande perché ha più pareti, ma è dovuto solo a una sensazione prospettica. Ci sono anche delle piante su ogni angolo e dei tavoli su cui sedersi.
Jhon è seduto su quello più distante vicino alla macchinetta del caffè. Gli faccio un cenno e parto nella sua direzione, ovviamente prima di raggiungerlo mi fermo alla macchinetta per prendermi un caffè. Quei codici mi hanno proprio preoccupato, non devo farlo vedere. Magari chi mi ha messo i fogli mi sta osservando.
BIP
Apro lo sportello e prendo il mio bicchiere con la bevanda fumante. Finalmente mi siedo vicino a Jhon. Adesso che ci faccio caso sembra agitato, da quando sono entrato ha continuato a guardarsi intorno e a fissarmi per qualche secondo.
Mi siedo.
"Allora Jhon cosa hai da dirmi?"
"Mark. Abbassa la voce e veni più vicino, qualcuno potrebbe ascoltarci"
"Che?" mi avvicino e mi piego verso di lui.
"Oggi in pausa pranzo fatti trovare nel bagno. Devo farti vedere dei fogli. Pare che sia stato l'unico a riceverli"
"Aspetta. Stai parlando di quei codici ripetuti?"
In quello stesso istante entra nello spazio ricreativo Albert, un supervisore addetto alla nostra sezione, sta camminando con passo veloce nella nostra direzione.
"Ciao mark, Jhon...Posso parlarti?"
"Ciao Albert..."
Appena mi sono girato per salutarlo, jhon è scattato in piedi e ha iniziato a camminare con passo veloce verso Albert. E poi, un lampo, Jhon da un pugno in pieno volto a Albert ed esce dalla zona ricreativa di corsa.

CONTINUA...

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